Ho visto la prima puntata di Adrian e ho perso molti punti Sanità Mentale

Come da titolo, ho osato vedere la prima puntata di Adrian… una cosa che non so se raccomandarvi di fare o no. Se la prendete sul ridere ha senso. Se siete professionisti dell’animazione o aspiranti tale, potrebbe essere scoraggiante vedere Adrian. Vi spiegherò per sommi capi che diavolo ho visto… senza avere la pretesa di recensirvi una cosa come questa.

Aspettando Adrian

Credo che lo spettacolo pre-Adrian, se davvero di spettacolo si può parlare, sia una delle cose più azzeccate per andare a braccetto con il cartone animato (non chiamatelo Anime, per pietà, non offendiamo chi sa fare le cose davvero). Azzeccato perché rappresenta davvero lo schifo della TV italiana, il trash, l’arrivare in fondo al barile e scoprire che si possono realizzare tunnel chilometrici.

Il programma esordisce con gli immancabili balletti assurdi e anacronistici che fanno tanto anni ’80, in chiave Rock and Roll con tipe mezze nude e fusti della madonna, ballerini bravissimi per carità, in una scenografia che sembra una sorta di paesino malfamato con un bar / bettola su di un fianco. Andati via i ballerini, lo sfondo diventa un mare con l’arca di Noè (che sarebbe l’arca della bellezza, sto tema della bellezza resterà molto cardine in tutta la serie) che ci galleggia sopra ed entra Nino Frassica vestito da frase che, seduto a un tavolo, analizza una interminabile fila di perfetti sconosciuti per decidere chi debba salire sull’arca e chi no.

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Vi giuro che una noia così non l’ho mai provata prima. Era noia mista a fastidio, a rabbia, perché non solo non faceva ridere per niente ma durava TANTISSIMO e non si capiva dove diavolo volesse andare a parare. Una cosa lenta, senza senso, incomprensibile, che sfiorava in continuazione tematiche sociali scontate e ridicole. Per esempio, un tizio entra nell’arca perché paga decine di migliaia di euro al frate, poi arriva una donna che vuole salire perché vuole entrare nello spettacolo e parte lo stereotipo maschilista per eccellenza:

“sai ballare? sai recitare? sai cantare?”. Lei risponde sempre “no” per cui, secondo i frati, è “perfetta per la televisione”.

Roba che la cantava Marco Masini nella sua canzone “Brava”, che comunque aveva più senso perché invece di accusare la ragazza, ne faceva una vittima e si scagliava contro il sistema. Per lo meno.

Insomma, mi sforzo di andare avanti, arriva Natalino Balasso e almeno inizia un monologo delirante dei suoi che un po’ critica Celentano e il pubblico televisivo in particolare… già pensiamo che Celentano non arriverà e invece TUONI E FULMINI. Arriva celentano vestito da casa, tipo in pigiama con la felpa sopra. Dice due cavolate e parte Adrian. A quel punto il mal di vivere si era già fatto sentire potente ma dovevo vederlo, non fosse altro che finalmente in TV appare un cartone animato italiano fatto da italiani al 200%.

Adrian, comparto estetico e qualitativo

Una premessa doverosa. Adrian è un progetto costato oltre 20 milioni di euro. Disegnato (non animato ovviamente) dal maestro sacro Milo Manara, con colonne sonore del grandissimo Piovani e doppiatori d’eccezione come Claudio MonetaMassimo Lodolo,  Roberto Pedicini. Una spesa titanica per un’opera autolebrativa girata, diretta, scritta, finanziata da Adriano Celentano con protagonista Adriano Celentano.

Inizia finalmente il cartone animato. Prima parte introduttiva devastante, che mostra l’evoluzione dall’uomo primitivo alle guerre sempre più imponenti nel corso dei secoli perché qualcuno ha osato dire “io ho”. Insomma il problema è la proprietà privata, e da Adriano Celentano c’era da aspettarselo, ma un messaggio così diretto e aberrante fa quasi paura. Uno spezzone introduttivo animato in un tale modo vergognoso, brutto, osceno… che mi ha lasciato senza parole. Sembrava di vedere filmati stilizzati con i filtri base di photoshop, non erano sicuramente disegni fatti da zero. Al massimo ricalcati male. Vi risparmio uno screenshot perché davvero, faceva male agli occhi.

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Finalmente però, poi, si entra nel vivo e siamo in un’Italia del 2068. Adrian apre bocca e sto già male. Celentano a doppiare è davvero un cane, una cosa mostruosa, sembra di sentir leggere un bambino che cerca di accentuare le emozioni di quel che dice. Eppure ha anche fatto film in passato, non mi spiego questo declino pazzesco…

Fondali in 3D fatti mediamente bene, personaggi disegnati da Manara, quindi con un bello stile estetico ma animati con flash… ora, non so se ve ne intendete anche solo un pochino, ma le animazioni in flash con le immagini che si gonfiano e sgonfiano e ruotano un po’ su sé stesse invece di essere veramente animate fa sempre molto strano. Sembra di vedere manichini o burattini che si muovono con giunture un po’ impossibili, sobbalzi di testa e corpo in cui le parti anatomiche si allungano per dare impressione di movimento quando invece è una mesh che viene deformata… Da un senso di surreale, di posticcio, con espressioni facciali inverosimili e comiche…

In generale, all’animazione e comparto grafico della parte successiva alla intro darei un 6, anche perché parliamo di una produzione italiana… siamo ai livelli, comunque, del peggiore Berserker uscito di recente, purtroppo. Le linee nere che circondano i personaggi in modo marcato non fanno altro che sottolineare questo strano effetto animazione da cortometraggio fatto in budget su Youtube. Però ecco, in generale si lascia guardare, per lo più…

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Dicevo, per lo più perché poi a un tratto arrivano cose del genere e ti chiedi chi sia il grandissimo illustratore capace di fare fondali di questo altissimi livello con Paint… roba che sembra disegnata male da mio figlio di 5 anni. No ho parole, questa cosa no nha alcun senso e devo ancora capire… non lo capirò. Nessuno sulla rete l’ha capito. Ma andiamo oltre.

Adrian, tra pregiudizi, luoghi comuni e…

Quel che colpisce più di tutto è la trama, a patto di riuscire a seguirla. C’è un mondo del futuro che fa molto Equilibrium in cui la gente è tranquilla, serena e omologata in gabbie d’oro. Molti libri sono proibiti, come qualunque opera o canzone rischi di sobillare alla ribellione / spirito di indipendenza e così via. Non si vuole insomma che la gente si ribelli a questo regime che fa molto Nazismo: c’è anche un simbolo rosso, bianco e nero all’interno che ricorda il Nazismo anche se non si capisce cosa rappresenti la parte nera.

Ci sono i poliziotti super tecnologici ovviamente malvagi, perché stiamo parlando di Celentano, i palazzi altri settordicimila piani e poi c’è Adrian che di lavoro fa l’orologiaio. Non si sa come campi, in sostanza, in compenso abita in una sorta di ghetto che sembra un paesino felice con le case piccole e le anziane signore con i foulard. Si avete capito bene, le anziane signore degli anni al massimo ’90. Brave vecchiette sorde con il foulard.

Adrian-ninfomane

L’orologiaio Adrian (lo ripeteranno fino alla morte che fa l’orologiaio) ha al suo fianco una moglie / compagna ninfomane a dir poco, di nome Gilda… che per tutta la puntata non farà che spogliarsi sicura del suo corpo, saltare addosso ad Adrian mentre lavora, mentre si veste, mentre dovrebbe accogliere clienti… un pornazzo dietro l’altro, intervallato da strane scene di azione e altre cantate con canzoni, ovviamente, di Adriano Celentano a parte…

Un pornazzo in prima serata ragazzi, quando ci censurano un sacco di anime meravigliosi come la nuova serie di Lupin o Berserk. Ma questo no, ha mille scene di sesso esplicite, anche se si configura più come soft porn, secondo me, non vedendosi mai chiaramente i genitali, ma questo non lo censuriamo.

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L’improvvisa entrata in scena di Johnny Silver! Raga, questo tizio è un viziato che se la tira da Dio, vuole l’acqua nella quantità giusta di bottiglie pronte ad essere bevute e che sia acqua leggermente frizzante. Dicono sia vicino al regime e in una scena si tromba due ragazze minorenni. E indovinate chi è? Giuliano dei Negramaro, non sto scherzando. Infatti canta Mentre Tutto Scorre. Poi invita sul palco Adrian, scegliendolo a caso tra la folla, e lui canta in un Inglese martoriato a dir poco “I Want to Know”, che per l’occasione diventa in pratica “I uont two nou”.

Ovviamente il pubblico va in delirio e Adrian in sostanza si configura come sobillatore di popoli, perché tutti iniziano a mettere in discussione il loro stile di vita per quanto la performance di Adrian gli risulta ficcante! Partono persino cori delle ragazze sul palco, gli archi ce la mettono tutta per accomoagnarlo e così via. Poi tuoni e fulmini, pulotti nazisti che vorrebbero imprigionare Adrian per quel che dice e lui svanisce tra la tempesta.

In sostanza, mi è sembrato che Adriano Celentano, palesemente rosicone per la giovinezza e il successo sempre più emergente di un altro cantante Rock come Giuliano Sangiorgi (che può piacere o o, non è questo il punto) che, a differenza sua, ha ancora tutta la carriera davanti, abbia voluto fare la solita critica del vecchio.

Queste che canto io sono le canzoni belle, che significano qualcosa! Non le tue cretinate con parole indescrivibili tipo “Verde Coniglio dalle mille facce buffe”. Tu sei un servo della Kasta mentre io sono il vero avanguardista d’altri tempi, il ribelle comunista.

Non so, Giuliano, io nel dubbio una querela gliela farei. Ma almeno ti hanno pagato i diritti della canzone, si?

Tutto il resto del cartone ci mostra una vergognosa retorica maschilista e super paternalistica, con Adrian che passa un testo di una sua canzone a un ragazzo per fare colpo sulla tipa che vorrebbe conquistare… e quando le dice chesaprà proteggerla, lei gli salta subito addosso limonandolo in mezzo alla strada. Che questo conta, in fondo, per una donna: trovare uno che la protegga. E che la trombi sempre eh, perché nel cartone Gilda non fa che saltare addosso ad Adrian anche con impeto e trombarselo.

Adrian-disegnato-bene

Anche perché, diciamocelo, bisogna sottolineare che Adrian è irreistibile perl e donne. E questa immagine in particolare è diventata l’origine di mille e un meme che da ieri sera non fanno che diffondersi in rete… quel volto disegnato non male, malissimo, che sembra incollato al resto dell’immagine è qualcosa di esoterico e mesmerizzante. Allegati all’articolo, una raccolta di una piccolissima parte dei meme fatti con questa immagine.

Si perché il cartone è spesso intervallato da immagini del genere non animate ma fatte tipo diapositive con uno scarsissimo effetto Ken Burns… e non dimentichiamo perché mai potremo dimenticare questa porcata con lo sfondo disegnato male in Paint che, vi giuro, non trova spiegazione alcuna in un progetto da 20 milioni di euro.

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No, nemmeno l’ennesimo culo nudo in primo piano di una Gilda assetata di sesso che travolge Adrian con una tecnica marziale del Judo può risollevare le sorti della nostra lacrimazione oculare sanguignea.

Altri colpi bassi al buon gusto sono all’ordine del giorno: a Napoli brama nell’ombra un malvagio imprenditore edile (perché si sa, noi imprenditori edili siamo mostri malvagi) che costruisce grattacieli uno dopo l’altro persino DENTRO il mare. E il suo quartier generale, essendo a Napoli ed essendo un imprenditore, ha un enorme cartello con scritto “MAFIA INTERNATIONAL”. No raga, a sto punto sono morto sul divano e risorto poco dopo per pura forza di volontà.

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Per riassumere l’Adrian pensiero:

  • L’orologiaio in un mondo futuristico senza orologi è un buono perché morto di fame e ignorante.
  • Gli imprenditori sono malvagi e mafiosi.
  • A Napoli regna la mafia (no Adrian, quella è la Camorra, dai, non cadermi su questi dettagli razzisti!) al punto che si palesa con enormi cartelli.
  • I governi sono paragonabili al nazismo e uccidono il libero pensiero perché si, viva l’anarchia.
  • La proprietà privata è il male, il consumismo l’inferno.
  • Le donne sono mediamente mignotte assetate di sesso che aspettano solo un uomo forte che le protegga. Sennò non ti si inculano.
  • Giuliano dei Negramaro è un corrotto servo della Kasta che canta canzoni di merda e si scopa le minorenni.
  • I pulotti sono violenti servi della kasta che non proteggono i cittadini ma li vogliono solo “imbrigliare”.
  • Le città sono il male, i villaggi sono il bene (lo sappiamo dal ragazzi della via Gluck che Celentano la pensa così) .

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Insomma, per essere la prima puntata ne abbiamo di luoghi comuni e messaggi sbagliati, eh? Si poteva fare di peggio? Non lo so, ma vi lascio con una raccolta di meravigliosi meme. Il programma, per me, è imperdibile: devo sapere quanto in basso può arrivare questa fiera del Trash, talmente epocale da rappresentare di sicuro una pietra miliare di bassezza nel mondo delle produzioni nostrane… ed essendo un cartone animato (porno), probabilmente sarà anche, purtroppo, una pietra tombale sulle future produzioni di questo genere in Italia.

Quando ci sono sicuramente fior fior di maestri animatori che non aspettano altro che una chance per realizzare qualcosa di fantastico. Ma no, noi in Italia diamo occasioni a chi ha soldi da buttare in porcate auto celebrative, mica a chi invece ha talento e si meriterebbe di poter sceneggiare o animare qualcosa di serio e, magari con messaggi positivi e progressisti, una volta tanto.

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